E ti ricordo ancora,
le braghe corte di tuo fratello e le gambe viola,
tua mamma stanca costretta a farti un po’ da padre
me la ricordo ancora tutta bianca.
E ti ricordo ancora,
l’ingenuità, la tua tenerezza disarmante,
eri un omino ma dentro avevi un cuore grande
che batteva forte un po’ per me.
E ti ricordo ancora,
dimmi che non è cambiato niente da allora,
chissà se parli ancora agli animali,
se ti commuovi davanti a un film.
E ti ricordo ancora,
nei pomeriggi di primavera al doposcuola,
tu mi parlavi di una colonia sopra il mare
“vienimi a trovare che si sta bene”.
E ti ricordo ancora,
quando scoprirono che mi accarezzavi piano
e mi ricordo che mi tremavano le mani
ed un maestro antico che non capiva.
E ti ricordo ancora,
dimmi che non è cambiato niente da allora
chissà se parli ancora agli animali
se ti commuovi davanti a un film.